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LETTURE


Ven Mahaghosananda



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SUZUKI ROSHI



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THICH NATH HAN





BENVENUTI A TUTTI    (Mooji)

possiamo sederci comodamente
trova una posizione in cui ti senti comodo
presta attenzione solo a questo momento
che non è solo un momento del tempo ma
di Presenza


non importa se qualche attività dei pensieri …
emerge. È ok.
Non mettere alcuna energia nel
controllare,
nel respingere o invitare
lascia ogni cosa così com'è
Tu Sei semplicemente …. Qui
i pensieri che vanno e vengono
sono solo questo: pensieri …
non hai bisogno di loro …
Tu Sei semplicemente qui ora


non c'è bisogno di tentare niente …


Non c'è neanche il cercare di essere consapevole …
perchè anche questo tentativo
appare nella Consapevolezza
Tu Sei Questo




non c'è niente da cambiare,
da fermare
da curare,
da trasportare,
da conservare
Notalo


Non c'è bisogno di valutare o riassumere come ti senti
è irrilevante
Tu Sei semplicemente …. Qui


e questo senso di “Essere Qui”
non si riferisce a un luogo geografico
Qui” … può solo essere … Presenza
indivisa
senza sforzo
non lo stai immaginando
né creando …
semplicemente osservando
è così


non c'è nulla da catturare


Qualunque cosa i pensieri possano suggerire …
non è per te …
non ora …


Tu sei già
pienamente consapevole
nessuna preferenza,
nessun atteggiamento




Tu sei qui
ma non stai aspettando
non c'è un “dopo” da aspettare


pensieri come sentirsi bene o meno bene
non ti riguardano adesso, non qui


sii soltanto nel tuo Essere senza associazioni
non c'è sforzo da fare
semplicemente … “Io Sono”




Senti, esperisci il Tutto
il naturale senso del Tutto, della Completezza,
che è qui per Se Stessa
non appartiene a nessuno
non c'è un “tu” che sta vivendo la vita
Tu Sei Vita
e la Consapevolezza della Vita


non hai bisogno di essere preparato …
per Essere
Tu Sei


c'è solo Consapevolezza qui
e il corpo è presente nella Consapevolezza

e la consapevolezza è presente nel corpo.

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Mentre sei seduto qui,
puoi chiudere gli occhi per un attimo


Che cosa succede, di fatto, dentro di te?
Che sei consapevole del senso della presenza,
attraverso il corpo?
Il funzionamento dei sensi?
Se ti aggrappi alla “non identità”,
che è la tendenza a definire te stesso,
e definire è, in un certo senso, confinare, limitare,
e non è necessario.
Qul'è, di fatto, la tua esperienza? Vedi?
Se non ti muovi verso, o inviti l'immaginazione,
lasciala da parte:
qual'è la tua esperienza adesso, qui?
Puoi sentire la mia voce.
Puoi percepire, forse, un sottile mormorio del mondo manifesto.
Appena una vibrazione dell'Essere,
forse come un suono sibilante, o qualcosa di simile,
ma non ti stai aggrappando a niente, vedi?
Cos', in un certo senso, le sensazioni ti possono
semplicemente attraversare,
se vuoi usare questo termine.
Non c'è bisogno di immaginare o di creare.
C'è l'ascolto.
Si può dire, se gli presti attenzione,
puoi sentire il movimento del tuo respiro,
o qualcos'altro.
In effetti, possiamo anche non dire il tuo respiro,
ma semplicemente il respirare.
Sei consapevole della sensazione del silenzio.
A chi vengono riferite queste funzioni?
A qualcosa di solido?
Sei materiale o immateriale?
Non immaginare. Senti e sii.


Un tipo di intelligenza; persino il funzionamento del percepire è percepito.
Questa è la meraviglia della Coscienza.
E non c'è sforzo, l'hai notato?
Non c'è bisogno di credere, in questo momento.
Solo 'l'essere'.
Credere in qualcosa, adesso, è un po' come un lavoro,
come uno sforzo, non richiesto.
Semplicemente, sei qui. Vero?
Ma come cosa, sei qui?
Il corpo è qui e anche il corpo è percepito.
Ma il percepire del corpo …
C'è colui che percepisce, come entità o come un oggetto?
Guarda tu stesso.
Non andare nella mente o a qualcosa che hai imparato.
Sei naturalmente consapevole che tu sei.
Ma più di questo, non puoi dire.
Tranne che stai percependo.
C'è qualcosa che manca, di fondamentale, per te?


C'è qualcosa da iniziare o da finire?
E di nuovo, non è necessario aspettare.
Non c'è niente da attendere, da aspettarsi.
Fai attenzione solo a 'ciò che è'.
Che cos'è 'ciò che è'?
Non andare nella mente.


E' semplicemente una specie di pulizia della coscienza,
posso dire.
Il funzionamento dei sensi non interferisce con la percezione.
Di fatto essi non hanno senso senza la percezione.


Qualunque cosa sorga, lasciala sorgere; non lottare.
Semplicemente …
Non associare te stesso con niente, per ora.
O creare alcuna relazione con nulla di ciò che vedi.
Cosicchè puoi sperimentare il tuo essere senza associazioni.
Lascia che questo sia certo in te, vedi.
Così si lava via questa tendenza ai bisogno.



Queste indicazioni sono per te.   


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Fede nella mente (Hsin hsin ming) di Seng Ts'an (terzo patriarca della scuola ch'an, VI sec. d.C.)


Non è difficile realizzare la tua Mente
che non deve essere un oggetto di tua scelta.
Getta via attrazione e repulsione
e avrai le idee chiare.
La minima deviazione da questo significa
un abisso profondo quanto quello che è fra cielo e terra.
Se vuoi che si manifesti,
non essere pro o contro qualcosa,
perchè questo è contenzioso,
è una malattia della mente.
Se ignori la sua profondità,
non potrai mai praticare l'immobilità ed il silenzio.
Perfetto come il grande vuoto, non manca
di nulla, e non ha nulla in eccesso.
Se tu discrimini
ti sfuggirà la sua talità.
Non aggrapparti alle cause esterne,
non rimanere nel vuoto, che è relativo,
se sai essere imparziale
la differenziazione ha fine.
Far cessare il frastuono porta al silenzio,
Ma se ci si aggrappa ad esso, agita la mente.
Ma se ti aggrappi agli opposti,
come puoi conoscere l'Uno?
Se non riconosci la Mente Una,
due opposti non ti porteranno a nulla.
Evitare ciò che è significa aggrapparsi a ciò che non è,
aggrapparsi a ciò che non è significa far rivivere ciò che è.
Piú tu parli e pensi,
e piú ne sei lontano.
Se puoi fermare ogni parola e ogni pensiero,
la troverai dovunque.
Se credi che il successo significhi il ritorno di tutte le cose alla [loro origine,
sarai diverso aggrappandoti alle sue funzioni].
Nel momento in cui guardi dentro
sorpassi la tua contemplazione
del vuoto che è sempre mutevole
a causa della tua visione discriminante.
Non cercare il reale,
ma deponi le tue false concezioni.
Evita il reale ed il falso
e non cercare mai né l'uno né l'altro.
Se incominci a scegliere tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato,
ti confonderai e perderai la tua Mente.
Dalla Mente Una scaturiscono tutte le coppie
alle quali non ci si deve mai aggrappare.
Se la Mente Una non si agita
tutte le cose saranno inoffensive.
Le cose che sono inoffensive cessano di essere,
la mente che si agita non esiste.
I soggetti separati dagli oggetti svaniscono,
gli oggetti scompaiono come il loro creatore.
Gli oggetti sono causati dai soggetti
e dipendono dalla loro esistenza.
Se vuoi comprendere le dualità,
sappi che scaturiscono dal Vuoto assoluto.
L'assoluto e tutte le dualità
sono una sola cosa, da essa hanno origine tutte le cose.
Quando tu smetti di scegliere tra il grossolano
ed il sottile, tutti i pregiudizi muoiono.
Poiché la Grande Mente abbraccia tutto,
realizzarla non è difficile
e non è facile. Nella loro diffidenza gli ignoranti
vacillano tra ardore ed esitazione.
Se ti aggrappi ad essa, sarai in errore
e cadrai sulla via degli eretici. Se la deponi
non rimane e non va.
Unisci con il Tao la tua natura
e sarai libero dagli affanni.
Aggrapparsi a qualcosa allontana dal reale
e conduce alla confusione.
La discriminazione è inutile,
perciò non affaticare la tua mente.
Se vuoi conoscere l'Uno,
non respingere i sei dati dei sensi.
Se non vengono respinti,
essi sono una cosa sola con la Bodhi.
L'uomo saggio non è attivo,
gli ignoranti si legano.
Tutte le cose sono in fondo le stesse,
ma l'attaccamento deriva dall'illusione.
Se la mente è abituata a cercare se stessa,
questo non è un grave errore?
L'illusione porta silenzio e frastuono;
la Bodhi è molto al di là di ogni bene e di ogni male.
Tutte le coppie di contrari
Derivano dalla discriminazione.
Sogni, illusioni e fiori nel cielo
non meritano attaccamento.
Guadagno e perdita, e giusto e sbagliato
devono venire abbandonati immediatamente.
Se i tuoi occhi non si chiudono nel sonno,
tutti i tuoi sogni scompariranno.
Se tu non discrimini,
allora tutte le cose saranno come sono.
Profondo è questo stato di talità,
altissimo e al di là delle illusioni.
Se le cose non vengono pensate diverse,
ritorneranno alla loro natura.
Quando esse scompaiono,
la Mente diviene incomparabile.
Quando smette di muoversi, il frastuono non c'è piú:
quando ogni moto si arresta, si arresta anche il silenzio.
Quando i contrari scompaiono,
dove può essere allora la Mente Una?
Quando tu cerchi l'Assoluto
Scopri che non ha forma.
In questa mente imparziale
la dualità è scomparsa.
Quando la diffidenza cessa.
La tua fede sarà vera.
Quando tutto viene gettato via,
non vi è nulla da ricordare.
La Mente che ora è pura,
risplende e non è stanca.
Poiché è al di là del pensiero discriminativo,
non può essere sondata da ciò che sa e sente.
Tale è lo stato assoluto Libero dal sé e dagli altri.
Se vuoi essere uno con esso Evita ogni dualità.
Il non duale è lo stesso
in ogni luogo, e non vi è nulla al di fuori di esso
i saggi di ogni luogo
appartengono a questa setta,
che è al di là del tempo lungo o breve,
perché un pensiero dura diecimila anni.
Non si può dire che è o che non è
perché dovunque è qui.
Il piú piccolo eguaglia il piú grande
perché non è limitato dallo spazio.
Il piú grande eguaglia il piú piccolo
perché non è dentro né fuori.
È e non è sono lo stesso,
perché ciò che non è è eguale a ciò che è.
Se non puoi destarti cosí.
Allora devi cambiare metodo.
Ora Uno è Tutto
e Tutto è Uno.
Se puoi destarti cosí,
Perché preoccuparti se non lo vinci?
Credi soltanto che la tua Mente è non duale
perché la tua Fede in essa non è divisa.
In essa non vi è spazio per parole e discorsi:
non ha presente, passato o futuro.
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Sedere con la consapevolezza del 'qui ed ora'

Trattato redatto nel 1090 circa dal Maestro Chan Zongze Cijiao

Se aspirate ad apprendere la saggezza attraverso la via del bodhisattva, dovete prima far sorgere la
mente di grande compassione, generare grandi voti e coltivare il samadhi, impegnandovi a guidare
al risveglio gli esseri senzienti senza cercare la liberazione solo per voi stessi. Con tale disposizione
mentale lasciate andare qualsiasi idea e abbandonate le miriadi di preoccupazioni, così che il corpo
e la mente siano unificati, continuamente sia nel movimento che nella quiete.
Moderatevi nel mangiare e nel bere, senza prendere troppo né troppo poco. Regolate il sonno, senza
privarvene e senza concedervene in eccesso.
Quando vi sedete in meditazione sistemate un cuscino su una stuoia in un luogo tranquillo e
ordinato. Indossate abiti comodi, non troppo stretti. Assumete una posizione corretta e un
portamento sereno.
Sedete nella posizione del loto, ponendo prima il piede destro sulla coscia sinistra e poi il piede
sinistro sulla coscia destra. Va bene anche la posizione del mezzo loto, in cui basta porre il piede
sinistro sulla coscia destra.
Ponete la mano destra sulla caviglia sinistra e la mano sinistra sul palmo della mano destra. I pollici
delle mani si sfiorano.
All’inizio inclinate lentamente il corpo in avanti, oscillate verso destra e verso sinistra, e quindi
sedete eretti. Una volta assestata la postura non inclinatevi più né a destra né a sinistra, né avanti né
all’indietro. Allineate le anche, la spina dorsale e la base del cranio, in modo che si sostengano a
vicenda. La vostra forma è quella di uno stupa. Il corpo non deve però essere rigido, perché ciò
disturba la corretta respirazione, ostacolando la pace mentale. Le orecchie devono essere in linea
con le spalle e il naso con l’ombelico. Tenete la bocca chiusa, la lingua posata sul palato superiore. 
Tenete gli occhi leggermente aperti per evitare l’insorgere del torpore. Ad occhi aperti il potere
della concentrazione meditativa è forte. Nei tempi antichi molti monaci eminenti praticavano ad
occhi aperti. Il maestro chan Fayun Yuantong disapprovava la meditazione seduta con gli occhi
chiusi, paragonandola al praticare dentro una caverna di fantasmi in una montagna tenebrosa. Il
significato di questo monito è profondo e solo i praticanti avanzati lo realizzano.
Una volta resa stabile la postura e armonizzato il respiro, rilassate il basso addome. Non trattenete
alcun pensiero, né positivo né negativo. Quando un pensiero sorge, notatelo immediatamente.
Diventandone consapevoli esso scompare. Alla fine non sarete più coinvolti dai fenomeni e la
vostra pratica fluirà ininterrotta. Questa è l’arte essenziale della meditazione seduta.
La meditazione seduta è una via autentica alla pace e alla felicità. Tuttavia molti la praticano in
modo errato e ciò può perfino causare malattie. Questo perché essi non conoscono come applicare
la mente correttamente. Se meditate nel modo giusto, il corpo si sentirà naturalmente leggero e
comodo, e la vostra mente sarà chiara e acuta. La consapevolezza rifulgente. Il gusto del Dharma
arricchisce lo spirito, conducendo alla gioia pura della serenità. 
Per coloro che sono già risvegliati, tale pratica potrebbe paragonarsi a un drago che trova l’acqua, a
una tigre che ruggisce tra i monti. Per coloro che non sono ancora risvegliati, questa pratica 
equivale a soffiare sul fuoco: non è più necessario un grande sforzo. Se comprenderanno in modo 
chiaro e corretto, il successo sarà certo.
Ciò nonostante, col progredire della pratica possono manifestarsi fenomeni demoniaci, poiché sulla
via si incontrano numerose condizioni favorevoli e sfavorevoli. Ma, finché mantenete la chiara
consapevolezza nel momento presente, nulla sarà per voi un ostacolo. 
Questi stati confusionali sono chiaramente delineati in vari testi, tra cui Il Surangama-sutra, “Il
grande manuale sul calmare e osservare” (della scuola tiantai) e “Le indicazioni per la coltivazione
e la realizzazione” del maestro Guifeng. Nessuno perciò, al fine di prendere le appropriate
precauzioni, dovrebbe ignorare questi testi.
Quando desiderate emergere dalla meditazione, fate oscillare lentamente il corpo e alzatevi con
calma e attenzione, senza affrettarvi. Non fate movimenti bruschi.
In seguito, per mantenere continuamente il potere del samadhi, praticate in modo adeguato a ogni
situazione: è come se vi prendeste cura di un neonato. In tal modo sarà facile accrescerlo.
Coltivare la concentrazione meditativa (chan samadhi) è un compito urgentissimo. Se la mente non
si pacifica nella concentrazione meditativa, sebbene progrediate nella contemplazione, vi sentirete
ancora persi. Se volete trarre una perla dal profondo dell’oceano, è meglio calmare le acque; se le
agitate, vi sarà più difficile. Allo stesso modo, quando l’acqua del samadhi è calma e chiara, la perla
della mente si rivela da sé.
Perciò il Sutra del perfetto risveglio dice: “La pura saggezza non ostacolata sorge dal samadhi
profondo.” Il Sutra del Loto dice: “Praticate in un luogo tranquillo il raccoglimento della mente,
stabilizzandola e rendendola immobile come la Montagna Polare.” Quindi, per trascendere
l’ordinario e entrare nel sacro, si deve praticare in una condizione di tranquillità, senza disturbi.
Affidandovi all’energia del samadhi, quando siete in fin di vita, sarete in grado di spirare nella
posizione di meditazione seduta o in piedi.
Persino se volete fermamente ottenere la liberazione in questa vita, potrebbe essere tempo sprecato.
Se poi continuate a rimandare, privi di una forte determinazione, sarete preda della forza del karma.
Perciò i maestri antichi dicevano che senza il potere del samadhi ci si arrende di fronte alla morte; è
come se si chiudessero gli occhi e si tornasse a mani vuote, dopo aver vagabondato invano. 
Mi auguro che i compagni di meditazione rileggano frequentemente questo breve trattato, per
aiutare se stessi e gli altri a realizzare insieme il completo risveglio.

Tratto da: “A Guide to Sitting Chan”, tradotto dal cinese in inglese dal Ven. Guo Jue, pubblicato in Chan Magazine nel 2002. (Traduzione italiana a cura della Comunità Bodhidharma)
Comunità Bodhidharma


AN 4.170
PTS: A ii 156
Yuganaddha Sutta: In Tandem
translated from the Pali by
Thanissaro Bhikkhu
On one occasion Ven. Ananda was staying in Kosambi, at Ghosita's monastery. There he addressed the monks, "Friends!"
"Yes, friend," the monks responded.
Ven. Ananda said: "Friends, whoever — monk or nun — declares the attainment of arahantship in my presence, they all do it by means of one or another of four paths. Which four?
"There is the case where a monk has developed insight preceded by tranquillity. As he develops insight preceded by tranquillity, the path is born. He follows that path, develops it, pursues it. As he follows the path, developing it & pursuing it — his fetters are abandoned, his obsessions destroyed.
"Then there is the case where a monk has developed tranquillity preceded by insight. As he develops tranquillity preceded by insight, the path is born. He follows that path, develops it, pursues it. As he follows the path, developing it & pursuing it — his fetters are abandoned, his obsessions destroyed.
"Then there is the case where a monk has developed tranquillity in tandem with insight. As he develops tranquillity in tandem with insight, the path is born. He follows that path, develops it, pursues it. As he follows the path, developing it & pursuing it — his fetters are abandoned, his obsessions destroyed.
"Then there is the case where a monk's mind has its restlessness concerning the Dhamma [Comm: the corruptions of insight] well under control. There comes a time when his mind grows steady inwardly, settles down, and becomes unified & concentrated. In him the path is born. He follows that path, develops it, pursues it. As he follows the path, developing it & pursuing it — his fetters are abandoned, his obsessions destroyed.
"Whoever — monk or nun — declares the attainment of arahantship in my presence, they all do it by means of one or another of these four paths."

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